
Il fiume Asso
Il fiume Asso interessa una superficie di circa 255 kmq, lambendo in maniera più o meno estesa, il territorio di quindici comuni della Provincia di Lecce, risultando il più lungo corso d’acqua del Salento.
Nasce nei Paduli tra Collepasso e Cutrofiano, in un’area caratterizzata dalla presenza di una falda freatica molto superficiale, con il nome di Canale Raschione e, lungo il suo corso, si lascia alimentare da altri torrenti: il Canale Sirgole, il Torrente Ruga, e tutta un altra serie di canali e scoline. Da qui si dirige a settentrione attraversando il territorio di Galatina e di Galatone per giungere al suo recapito finale, rappresentato da un sistema di inghiottitoi carsici ubicati nel territorio di Nardò (Vora Colucce e Vora Parlatano).
Le sue acque si inabissano nelle viscere della terra, scorrendo nella falda freatica profonda, per poi riaffiorar nelle polle sorgive nelle “spunnulate” della Palude del Capitano sulla costa neretina prossima a Sant’Isidoro, nel Golfo di Taranto, e da qui sfociano in mare.
Numerose nel corso del tempo sono state le modifiche che il corso d’acqua ha subito a partire proprio dalla seconda metà del secolo scorso quando in parte è stato trasformato in un canale artificiale.
Lungo il suo corso e in prossimità del recapito finale, infatti, è stato realizzato un canale deviatore per mitigare gli allagamenti dovuti alla crescita degli apporti idrici derivanti dall’impermeabilizzazione dei suoli e dal collettamento delle acque pluviali urbane e dalla maggiore incidenza di eventi meteorici eccezionali. Negli anni Settanta del secolo scorso, infatti il Consorzio di Bonifica dell’Arneo realizzò nel tratto terminale un canale scolmatore che collegava il torrente alla linea di costa; esso aveva la funzione di troppopieno per le acque in eccesso, che in tal modo venivano convogliate al mare, oggi quasi del tutto dismesso.